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Dietro AV-Boards

 Questa è l’intervista pubblicata sulla rivista WIND NEWS nel numero di dicembre-gennaio.

AV sta per Aurelio Verdi, shaper maremmano che per anni ha sviluppato e sfornato tavole per il brand grossetano RRD, e che da qualche anno si è messo in proprio per continuare a creare nuovi shape, ma questa volta per il proprio marchio. La nuova avventura di Aurelio va avanti, il marchio cresce, è arrivato un nuovo socio, Alberto Passati, ed ora è pronta un’intera gamma di tavole.
Abbiamo incontrato entrambi al Lago di Garda mentre erano al lavoro per gli ultimi ritocchi alle tavole della nuova gamma slalom e ovviamente ne abbiamo approfittato per fare qualche chiacchiera su programmi, tavole, prospettive, prossimi appuntamenti di questo nuovo brand emergente.

Ciao Aurelio, eri ripartito come customaro, e ti ritrovo a distanza di qualche anno a produrre tavole di serie col tuo marchio, come mai?

Beh, in realtà non ho mai smesso di produrre tavole di serie, dal momento che dopo la mia esperienza in RRD, fra una tavola custom AV-Boards e l’altra, ho comunque continuato ad avere collaborazioni importanti prima con Simmer e poi anche con Flying Future per sviluppare e mettere in produzione specifiche linee di tavole. Queste collaborazioni mi hanno permesso di venire a contatto con nuove realtà produttive al di fuori del “classico” ambito Cobra, che mi hanno fatto riflettere sul fatto che davvero poteva essere arrivato il momento di cominciare ad avviare una piccola produzione in serie di alta qualità che mi permettesse di soddisfare la richiesta sempre crescente dei clienti di tavole con elevate caratteristiche di design e durata nel tempo. Per capirci meglio, con quello che costano le tavole adesso, devi poterle sfruttare qualche stagione prima di pensare a rivenderle e quando arriva questo momento dovrebbe essere perché vuoi provare qualcosa di nuovo e non perché dopo una stagione non sai se la tavola sopravviverà alla seconda!

Inoltre non smetterò nemmeno di produrre tavole custom, perché comunque una clientela di nicchia che continua a preferire un prodotto shapato e costruito su misura continua ad esserci e io non voglio perdere quello che è il mio core business, anche se ovviamente ora sarò maggiormente concentrato sulla produzione e promozione di queste tavole di serie, che dal punto di vista costruttivo hanno caratteristiche molto simili, se non superiori a quelle di una tavola custom.

Parlaci un po’ della tua nuova collezione

La nuova collezione è già visibile sul nuovo sito ufficiale www.avboards.com, e per il momento è composta da 6 linee di tavole: Dynamo Wave (220 x 55 x 78lt. – 222 x 57 x 85lt. – 224 x 59 x 92lt.) è la nostra gamma wave di razza, Wavefree (228 x 59 x 87lt. – 230 x 51,5 x 97 lt.  – 230 x 63 x 103 lt.) è la gamma freewave dalle linee d’acqua classiche per chi è alla ricerca di una tavola wave più voluminosa per giocare fra le onde; BT (226 x 58 x 87lt. – 227 x 60 x 97lt. – 228 x 62,5 x 103lt.), dove BT sta per Bat Tail ed è la gamma freemove caratterizzata da un nuovo design della poppa e linee plananti e veloci.
Chubby
(233x68x107lt. – 234x73x117lt. – 235x78x127lt. – 370x83x137lt.) è la nostra gamma freeride, planante, veloce e facile da manovrare, caratterizzata da un innovativo nose protector integrato sviluppato per resistere alle catapulte.
Pathfinder (236x80x165lt) è la tavola entry level per i principianti e per le scuole, ha il nose protector integrato e il pad che arriva fino alla scassa d’albero per sentirsi a proprio agio in andatura.
Per finire c’è The Turn (220 x 62 x 94lt. – 222 x 63,5 x 103lt.) due shape freestyle disegnati per gli amanti della disciplina e che l’anno prossimo vedremo in azione anche sui campi di gara del PWA. Inoltre come puoi vedere stiamo mettendo a punto anche la linea slalom, che presenteremo ufficialmente non appena la metteremo in produzione.

L’ultima cosa che aggiungo, è che queste linee resteranno in collezione invariate anche nelle grafiche per diversi anni, in modo di poter limitare la svalutazione del prodotto al momento nel mercato di seconda mano.

Alberto, la storia di Aurelio la conosciamo, puoi raccontarci a grandi linee la tua e soprattutto come è successo che sei entrato in società con Aurelio?

Diciamo che io di mestiere faccio l’ingegnere e mi occupo di alcune realtà aziendali nell’ambito della strumentazione di misura di precisione, quindi provengo da un altro mondo! Sono uno che fa windsurf da 40 anni, ma di fatto non conosco nessuno dell’ambiente a parte quei pochi amici con cui ho il piacere di condividere le mie vacanze e le mie uscite. Una delle mie passioni è lo speed e da qualche anno partecipo al Luderitz Speed Challenge, così uno dei miei amici (che al secolo fa Bjorn Dunkerbek di nome, ndr), l’anno scorso mi ha detto che per andare in Namibia dovevamo assolutamente farci fare un paio di tavole più veloci, perché le nostre erano un po’ vecchie, e le tavole dovevo farle fare ad Aurelio, perché lui fa le tavole più veloci del mondo (tipo quelle con cui A2 ha fatto il record assoluto, ndr). Ora, visto che Aurelio viveva in Italia a Grosseto, ho ricevuto l’incarico di occuparmi della cosa, così lo chiamo, ci sentiamo varie volte per organizzare tutto quanto, fino a quando le tavole sono pronte e arriva il momento in cui devo andare a recuperarle e incontrarlo.

Il primo incontro è stato estremamente sbrigativo, perché Aurelio era indaffaratissimo, non aveva nemmeno il tempo di togliersi la tuta da lavoro e la mascherina e non vedeva l’ora di caricare le tavole sulla mia macchina per spedirmi a casa e rimettersi a lavorare. Poi però arrivati al momento di salutarci abbiamo cominciato a parlare e siamo andati avanti per oltre un’ora! E dopo questa chiacchierata è rimasta una piacevole sensazione di un incontro con una persona genuina dalla passione genuina, per cui l’ho salutato dicendogli che se aveva bisogno di qualsiasi cosa, io una mano gliela davo volentieri. La sensazione è stata subito quella che potessimo essere adatti a lavorare assieme, pertanto sembrava essere la classica “win-win” situation.

Le tavole speed si sono rivelate fantastiche, ci siamo risentiti e abbiamo cominciato a imbastire l’idea di fare partire una produzione di serie, poi io preso dai miei impegni di lavoro mi sono dimenticato e lui è partito lo stesso anche senza il mio aiuto, e quando poi ci siamo ritrovati a gennaio abbiamo deciso che era arrivato il momento di partire insieme in quest’avventura, tendenzialmente con l’obiettivo di far funzionare la cosa, per lo meno non rimetterci dei soldi, possibilmente di guadagnarci qualcosa, ma soprattutto cercando di divertirsi facendo quello che più abbiamo amato per tutta la vita, cioè restare all’interno del mondo del windsurf e degli sport con la tavola.

Adesso siamo in società insieme, con nessuna intenzione di fare le cose di corsa, ma cercando di fare le cose per bene, per noi, ma anche per lo sport e le persone che lavoreranno con noi e ci daranno una mano. Se riusciremo a far funzionare tutto secondo i nostri progetti, vorrà dire che davvero abbiamo fatto la cosa giusta. Questo è un po’ il nostro challenge. L’altro challenge è il desiderio di Aurelio di realizzare dei prodotti di altissima qualità a 360°: design, costruzione, finitura, assistenza ai clienti… e questo è un po’ il cavallo di battaglia di Aurelio e dei punti di forza della società.

Quali saranno i primi appuntamenti ufficiali di AV-Boards?

La prima uscita ufficiale l’abbiamo già fatta in maggio a Gruissan, dove abbiamo avuto la possibilità di partecipare in qualità di espositori alla DEFI WIND, che è un evento incredibile, che riesce a concentrare 1.200 windsurfisti che sono lì per fare la gara più tutti i famigliari e gli amici. In quel contesto abbiamo già cominciato a raccogliere diversi feed back positivi, siamo stati accolti con calore, ed abbiamo avuto la possibilità di presentare le tavole e le caratteristiche della nuova produzione. Il concetto che stiamo cercando di fare passare è che una tavola quando la compri, visto quello che costa devi poterla tenere per almeno 2-3 stagioni, senza sentire l’esigenza di dover cambiarla ogni anno, per ragioni estetiche o di costruzione che risente di un invecchiamento precoce. LE tavole avranno una grafica che grossomodo resterà invariata, e godono di una tecnologia di costruzione che le rende davvero durevoli nel tempo. È chiaro che stiamo andando un po’ contro quella che è la mentalità corrente, ma se vogliamo cominciare a produrre tavole di qualità, questa è la strada da percorrere.

Quindi il nostro obiettivo è quello di crescere senza fretta, per poter mantenere il controllo di quello che facciamo e il controllo della qualità della nostra produzione, che visto l’affollamento attuale del mercato, rappresenterà sicuramente  la caratteristica indispensabile per il raggiungimento dei nostri obiettivi. La qualità di costruzione delle tavole è superlativa e la qualità di disegno è molto alta, e questi sono i nostri punti di forza.

E del vostro impegno a Luderitz cosa mi puoi raccontare?

Beh, ormai sono diventato uno dei vecchi di Luderitz, visto che è da diverse edizioni che vado, nonostante l’età e gli impegni di lavoro, perché ritengo sia un’esperienza che davvero mi ha cambiato la vita. Tra l’altro ho sempre desiderato condividerla con persone con le quali sto bene. Per questa ragione per me era indispensabile che potesse vivere anche lui quella situazione e quell’atmosfera da vicino. Se tutto va bene dovremmo riuscire a portare un paio di Atleti Italiani, perché io sono italiano, ma decisamente non sono atleta! Mentre mi piacerebbe far vedere che c’è qualche italiano veramente forte che sa come andare in acqua. Spero quindi di riuscire a portare in acqua un bel team Italia. Fra l’altro ci piacerebbe riuscire a trasmettere la gara in diretta streaming, ma per poterlo fare il nostro canale “Lüderitz Speed Challenge Namibia” su YouTube deve avere almeno 1.000 iscritti, quindi andate subito ad iscrivervi, perché più siamo e più potremo condividere le cose fantastiche che succedono laggiù.

E dopo Luderitz?

Dopo Luderitz io avrei altri svariati lavori e attività che mi vedranno impegnato. Fortunatamente in linea di massima non sono indispensabile, ma un minimo servo anch’io, e poi ho anche una famiglia! Quindi a questo punto si ripartirà dal Boot di Dusseldorf a fine gennaio 2020 e poi via verso una nuova entusiasmate stagione con AV-Boards!

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